Siamo arrivati alla decima edizione di questa newsletter, e quindi: grazie a tutti quelli che la seguono, la leggono e la commentano. E andiamo avanti con le storie:
Madre del Mare
Kathleen Drew-Baker è stata una scienziata inglese che aiutò i giapponesi a fare la coltivazione dell’alga nori senza nemmmeno essere mai stata in Giappone. L'eredità scientifica di Kathleen Drew-Baker è venerata in Giappone, dove è stata nominata Madre del Mare. La sua opera viene celebrata ogni anno il 14 aprile. Un suo monumento fu eretto nel 1963 presso il santuario di Sumiyoshi a Uto, Kumamoto, in Giappone.
Oath Keepers
Il 29 Novembre 2022, dopo un processo di otto settimane e tre giorni di deliberazioni, una giuria di cinque donne e sette uomini ha trovato Elmer Stewart Rhodes III, 57 anni, fondatore e leader della banda di destra dei Custodi del Giuramento (Oath Keepers), e Kelly Meggs, 53 anni, che ha guidato il capitolo della Florida dei Custodi del Giuramento, colpevoli di cospirazione sediziosa e altre accuse relative al 6 gennaio 2021, ovvero all’attacco allo U.S. Capitol.
E’ molto interessante notare come una certa estrema destra americana stia prendendo nettamente le distanze da quel gesto sconsiderato, condannando ufficialmente le gesta dei propri membri, e mostrando quindi i profondi conflitti e le contraddizioni evidenti di un movimento che è insieme profondamente nazionalista e contemporaneamente sovversivo.
Per approfondire:
https://www.washingtonpost.com/dc-md-va/2022/11/29/rhodes-oathkeepers-sedition-verdict-jan6/
https://assets.bwbx.io/documents/users/iqjWHBFdfxIU/rdgmgun7ZeWU/v0
https://www.cnn.com/2022/11/29/politics/stephen-miller-testifies-january-6-federal-grand-jury-trump
La principessa in fiamme
Matilde Maria Aldegonda Alessandra d’Asburgo-Teschen era nata a Vienna il 25 gennaio 1849, dall’arciduca imperiale e duca di Teschen Alberto d’Asburgo-Teschen e da Ildegarda di Baviera, settima figlia del re di Baviera Ludovico I e nipote di Massimiliano I Giuseppe, già re di Baviera, grazie al quale, attraverso il secondo matrimonio di questi con Carolina di Baden, poteva vantare una parentela con l’imperatore Francesco Giuseppe I d’Austria e con sua moglie Elisabetta di Baviera, meglio nota come l’imperatrice Sissi.
Matilde era una ragazza buona d’animo, che non rifiutava mai un sostegno ai più bisognosi e per tal ragione era soprannominata “Engelsherz”, cuore d’angelo. Era anche molto interessata all’arte e alle scienze – amava andare a teatro e visitare gallerie d’arte –, ma come tutti i giovani serbava dentro sé anche dei lati oscuri, tormenti e ambasce propri dell’età. Matilde era una ragazza ribelle e decisamente maldisposta all’autorità paterna: leggeva libri la cui sola consultazione le era proibita, faceva di tutto per andare contro i protocolli della casata e, soprattutto, amava fumare, un vizio che era inconcepibile per una giovane nobildonna asburgica per la quale il genitore stava progettando l’avvenire.
Correva la metà degli anni sessanta dell’Ottocento, il Regno d’Italia era da poco nato con il primo re Vittorio Emanuele II, già sovrano di Sardegna, ma le tensioni con l’Impero austriaco, ormai prossimo all’“Ausgleich” (il compromesso che portò all’unione con la nobiltà d’Ungheria e alla formazione dell’Impero austroungarico), non erano affatto sopite. Stava per scoppiare, infatti, la Terza guerra d’indipendenza, parentesi meridionale della poco più lunga Guerra austro-prussiana tra austriaci e Prussia (14 giugno-23 agosto 1866).
Il 22 maggio 1867, l’arciduchessa si trovava nelle sale del Castello di Hetzendorf, maniero viennese in uso alla famiglia imperiale asburgica dalla metà del Settecento. Matilde era in procinto di dirigersi a teatro per assistere a uno spettacolo. I preparativi – abito, trucco e parrucco – furono sbrigati più rapidamente di quanto previsto, sicché Matilde, vestita con un lungo abito di tulle, si ritrovò con del tempo utile prima di uscire. Decise perciò di spostarsi in terrazza per concedersi, lontana da occhi indiscreti, una sospirata sigaretta. Quello che accadde negli attimi successivi non è giunto a noi in maniera chiara: si sa per certo che nella terrazza irruppe qualcuno – una dama di corte o il padre, l’arciduca Alberto – e che la giovane nobildonna, colta in flagrante, d’istinto occultò la sigaretta tra le pieghe del fastoso abito.
La sigaretta infatti entrò a contatto con la crinolina, il tessuto con il quale era fatto l’omonimo accessorio della biancheria femminile, molto à la page nell’Ottocento, che consisteva in una sorta di impalcatura che serviva a donare quell’effetto vaporoso alle gonne delle dame. La crinolina, oltre a essere tutt’altro che comoda, era anche un elemento altamente infiammabile, sicché, improvvisamente, il vestito della ragazza prese fuoco e Matilde si ritrovò avvolta da spaventose fiamme.
Prontamente soccorsa per liberarla da sottanine, calze e bustini che andavano in fiamme, Matilde si provocò gravi ustioni di secondo e terzo grado su tutto il corpo, dalle gambe alla schiena. Dopo alcuni lunghi giorni di agonia, preceduti da un illusorio miglioramento delle condizioni, il 6 giugno 1867, alle otto del mattino, la bella nobildonna spirò. Aveva solo 18 anni.
E anche per oggi è tutto.
Vorremmo salutarvi con una storiella molto carina che viene attribuita a Mark Twain: "Quando ero piccolo avevo un fratello gemello. Eravamo così simili che neanche mia madre poteva distinguerci, e per questo avevamo sempre un braccialetto con i nostri nomi. Un giorno stavamo facendo il bagno, i nostri braccialetti si sono sfilati, e uno di noi due è annegato. Ancora oggi, non so se è morto mio fratello, o sono morto io".
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