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Vitalik Buterin, Ethereum e tanto rumore intorno alle criptovalute
Sono i primi mesi del 2011 quando Dmitry Buterin, scienziato informatico russo trasferitosi a Toronto nel 1999, racconta al figlio Vitalik dei neonati bitcoin, che aveva a sua volta scoperto da poco. All’epoca, Vitalik ha soltanto 17 anni e – nonostante la passione per l’informatica e la matematica (e per il videogioco World of Warcraft) – non è ancora entrato in contatto con la prima criptovaluta, presentata nel 2008 in un paper dal misterioso Satoshi Nakamoto contestualmente alla tecnologia della blockchain.
Un articolo chiaro e preciso sulla storia di Ethereum e del suo fondatore.
Se vuoi ascoltare o riascoltare la nostra puntata sulla crisi delle criptovalute, la trovi qui sotto:
Intanto, in Ohio, dei pescatori che hanno vinto diverse competizioni con grossi premi in palio, sono stati scoperti squalificati perché riempivano i pesci pescati con pesi di piombo per vincere.
A quanto pare, Martin Mobarak, un collezionista messicano, ha bruciato un dipinto di Frida Khalo dopo averlo trasferito nel “metaverso” sotto forma di NFT.
A Terragona, in Spagna, si è svolta la sfida che ogni due anni raduna decine di persone che tentano di costruire la più alta torre di esseri umani possibile.
A Glenrock, in Wyoming, c’è un gruppo di volontarie (e un volontario) in pensione che sono diventate un gruppo di grande esperienza nel lungo e meticoloso lavoro di preparazione dei fossili. Si sono date il nome di Bone Biddies, e per portare alla luce il loro capolavoro, un Plesiosauro perfettamente integro, ci hanno messo vent’anni.
Non è certo la prima volta che le donne dimostrano di avere un rapporto particolarmente talentuoso con i fossili:
Il 26 maggio del 1986, Michel Vaujour, che era in una prigione di Parigi con una pesante condanna, è uscito di cella brandendo delle pesche dipinte in modo che sembrassero granate. Nel frattempo la moglie, Nadine, aveva preso lezioni di pilotaggio di elicotteri per quasi un anno, ed era riuscita a pilotarne uno sul carcere, lanciando una corda al marito e issandolo a bordo. I due sono poi atterrati in un campo e a bordo di un’auto hanno fatto perdere le loro tracce. A questa storia sono ispirati un romanzo e un film dal titolo: “La Fille de l'air”.
Sta per uscire un film su una Svizzera distopica invasa dai nazisti, in cui la salvatrice della patria è Heidi, la pastorella delle alpi. Imperdibile.
Svante Pääbo ha vinto il premio Nobel per la medicina.
E’ un paleogenetista che ha mappato l’intero genoma dei Neanderthal, scoprendo anche un nuovo “cugino” dei Sapiens, i Denisova, che dall’Africa sono emigrati verso oriente, mentre i Neanderthal verso occidente. Il risultato è che quando anche i Sapiens sono emigrati dall’Africa, in Europa si sono incrociati con i Neanderthal mentre in oriente con i Denisova. E’ la prima volta che questo capitolo evolutivo della nostra specie viene rivelato, rivoluzionando la storia dell’Homo sapiens e aprendo una strada completamente nuova alla paleontologia che promette di dare risposte prima impensabili alle origini dell’umanità.
Caterina de’ Medici e i guanti avvelenati
A Grasse, capitale della conceria nel Medioevo, utilizzavano una polvere di mirto e pistacchio per trattare il cuoio, ma le mani nei guanti continuavano ad ammorbarsi finché il Marchese Frangipani non si inventò una lavorazione della pelle a base di polvere di mandorle e i guanti presero allora un profumo tanto squisito che i pasticceri crearono un dolce con il suo stesso nome; sempre per analogia olfattiva, Frangipane verrà anche chiamata, secoli dopo, la Plumeria, o fiore del paradiso, la pianta dei Caraibi i cui fiori profumatissimi, nelle isole Hawai, fanno grandi collane da appendere al collo degli ospiti. I guanti Frangipane o “sweet gloves”, per dirla all’inglese, conquistarono Caterina de Medici e con lei tutta la Francia, o meglio, quella che contava. Regalare o ricevere in dono un paio di sweet gloves era un segno di prestigio e potere. Di predilezione. D’altronde il profumo Frangipane richiedeva un procedimento lungo e laborioso che il nostro muschiere fiorentino padroneggiava alla perfezione: bisognava immergere i guanti in soluzioni di erbe, spezie e legni, e di fiori come gelsomino, iris, violetta e poi lasciarli essiccare all’aperto, per più volte di seguito. Così Caterina de Medici, per vincere la ritrosia di Jeanne d’Albret, regina di Navarra, e far sì che una delle sue figlie ne sposasse l’erede, appunto al trono di Navarra, inviò all’auspicata ma riluttante consuocera un sontuoso paio di guanti in regalo. Dopo due settimane la regina di Navarra morì. Si sussurrò, e il sussurrio crebbe nei secoli fino ad apparire una solida verità, che i guanti preziosi fossero avvelenati.
Il prezzo del rame è crollato, nonostante nel lungo periodo sia destinato a scarseggiare in modo drammatico.
Amici degli alieni
Gaspare de Lama a giugno compirà 101 anni e, assieme alla moglie Mirella, sono gli unici sopravvissuti del Caso Amicizia, un gruppo di persone che dal 1956 ha avuto contatti e incontri con gli extraterrestri per anni. La loro vicenda è famosissima, suffragata da foto che hanno addirittura avuto la copertina della Domenica del Corriere nel 1962.
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